Nonostante la lettera/appello degli Amministratori delegati di Medusa Film e di Rai Cinema Letta e Del Brocco per scongiurare una pericolosa deriva del sistema cinematografico italiano: “La sala è centrale, ma i cinema sono vuoti" e nonostante gli emendamenti presentati da Esponenti della Maggioranza Parlamentare , oltre che dall’allineamento della stragrande maggioranza degli ESERCENTI CINEMATOGRAFICI sulle WINDOWS a 180 giorni, purtroppo - in una nota UECI - non può non segnalare che alcuni autorevoli operatori anche Esercenti ancora una volta provano a fare pressioni per portare le FINESTRE a 90 giorni.Ueci vigila - prosegue il comunicato - perché è tutt’ora incomprensibile che alcuni Rappresentanti della categoria proseguano pur consapevoli di arrecare danni all’Esercizio questa linea già ampiamente superata. Siamo naturalmente curiosi e vorremmo essere illuminati con la più trasparente pedagogia in merito alle ragioni strategiche di una tal testardaggine. Continuiamo come Ueci a ribadire con forza e determinazione (attraverso anche i documenti presentati sui Tavoli Ministeriali ) Windows di 12 mesi e una legge di primo livello per i Film Italiani ed Internazionali, una legge virtuosa che prenda spunto anche da quella Francese che oltretutto prevede alle Ott che non accettano i 15 mesi e il 25% dell’investimento della Produzione nel Paese interessato una Finestra ancora più lunga pari a 17 mesi. Riepilogando: L'Italia a tutt'oggi non ha completato il Decreto Attuativo MIC - MISE figlio della direttiva Europea sui servizi dei media audiovisivi. La Francia ha recepito questa direttiva siglando una convenzione che ha portato dal 20 al 25 % il contributo alla produzione Nazionale. A fronte della quale la nuova cronologia dei media ha ringraziato abbassando da 36 a 15 mesi le Windows. In Italia, senza contributo alla produzione nazionale, si reitera l'assoluta contrarietà alla navigazione melmosa e zavorrata inferiore a 3 mesi.
